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Copertina di Civil War.

Civil War, la recensione su Almanacco Cinema

Civil War, il nuovo film prodotto da A24 di Alex Garland, racconta di una America (auto)distrutta dall’interno, alle prese con la sua seconda guerra civile. 

Civil War, la trama

Alex Garland con Civil War ci trasporta in un futuro prossimo, dove gli Stati Uniti d’America di fatto, non sono più “uniti”. E’ esplosa una guerra civile, da una parte abbiamo gli stati federali, rimasti legati al Presidente, e dall’altra, gli stati secessionisti, con la bizzarra alleanza Texas e California; alleati a loro volta con le Western Forces, e Florida, a sé stante.

Il motivo della guerra? Non ci viene mai detto. Sentiamo l’esigenza vitale di saperlo? Dopo un minuto già non ci pensiamo più.

Un gruppo di giornalisti composto da Lee (Kristen Dunst), celebre fotografa di guerra, il collega Joel (Wagner Moura), la giovane Jessie (Cilee Spaeny) e l’anziano Sammy (Stephen McKinley Henderson), decide di partire da New York City verso Washington DC, sempre più vicina alla caduta.

Interpretazioni impeccabili, di tutti e quattro gli attori protagonisti. L’occhio spento di Lee, di chi ha visto il male del mondo, è emblematico.

L’obiettivo della missione è semplice: scattare un’ultima foto al Presidente degli Stati Uniti d’America, con tanto d’intervista.

Presidente in Civil War.

La premonizioni di Alex Garland

Alex Garland nel suo film 28 giorni dopo ci mostra una Londra deserta a causa di un virus, con un salto in avanti di vent’anni, noi e Garland, ci siamo ritrovati obbligati a non uscire di casa per una pandemia. Il regista ne ha approfittato per scrivere il suo prossimo film: Civil War.

Stacco.

6 gennaio 2021, Biden vince le presidenziali a discapito del repubblicano e tranquillo Donald Trump. Quest’ultimo, non la prende benissimo e incinta il suo gruppo fandom a rivoltarsi.

Ed ecco il famoso assalto a Capitol Hill. Sono entrati nell’immaginario collettivo gli gli scatti (non da parte di Lee) che immortalano i rivoltosi  che fanno irruzione dentro il Senato.

Civil War sarebbe uscito tre anni dopo l’assedio. Ecco, se dovessi dire di cosa parla questo film direi: “Hai presente l’assalto del 6 gennaio a Capitol Hill? Ecco, fai conto che sia andato a buon fine e che si sia diffuso in tutto il resto del paese.”

E comunque, è successo di nuovo, la realtà ha superato la finzione.

Assalto a Capitol Hill.

Un film che è tanti film

Alex Garland, regista inglese, ricordo al lettore, crea un’opera che riesce ad essere più film all’interno dello stesso.

Innanzitutto Civil War è un road movie, ma anche un action movie. I pochi brani musicali inseriti da Garland tengono compagnia mentre osserviamo dal finestrino della macchina l’America distrutta dagli americani.

Poi è un film politico (ovviamente aspramente criticato per questo negli USA), ma senza mai nominare la parola “democratico” o  “repubblicano”.

E’ un film sul giornalismo, perché scegliere dei reporter di guerra come protagonisti è un’idea al dir poco arguta. Gli obiettivi delle fotocamere diventano le canne dei fucili.

Nota riguardo al montaggio: l’idea di alternare le immagini in movimento con quelle statiche, ovvero gli scatti delle due protagoniste (tra l’altro meravigliosi) è di enorme efficacia; e difatti, come si conclude il film? Anche qui, chi ha visto sa.

Lee mentre scatta una foto.

Un film sull’America, per l’America

Pare che l’unico modo per far vivere agli americani una guerra in casa loro sia fargli litigare tra sé, e Civil War ci mostra l’America come se fosse un grande saloon pieno di cowboy ubriachi che si picchiano. Non sappiamo chi è contro chi e perché. Tipica scena da film americano.

Noi europei siamo ben consapevoli (più o meno) dei limiti e delle problematiche che si porta dietro da anni l’America, ma loro, gli americani, lo sono?

Alex Garland con Civil War prende per il collo l’americano medio e gli dice, indicando con l’altra mano lo schermo col suo film proiettato: “Svegliatevi! Ecco cosa rischiate!”

Soldati sulla statua della libertà.

Conclusioni

Guerra in Ucraina, guerra in medio oriente, e tante altre in giro per il mondo di cui i media non ci parlano, ma esistono.

In più, ad ottobre si deciderà chi sarà a capo della prima potenza mondiale: da una parte un anziano che (ripetiamo) non ha più l’età, e dall’altra parte, un uomo che farebbe qualsiasi cosa per (ri)prendersi quel posto, anche fare finta di essere una vittima dinanzi a 91 capi d’accusa.

Civil War è il film di cui non sapevamo di aver bisogno.

Riperdendo le parole di Alex Garland: “Viene descritto come un film di fantascienza? Non sono d’accordo.”

Andate a vedere Civil War e capirete.