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Hit Man

Hit Man, recensione del killer per caso di Glen Powell

Debutta al cinema Hit Man – Killer per caso, il nuovo film diretto da Richard Linklater con Glen Powell, a quasi un’anno dopo la premiere al festival di Venezia.

È stata lunga l’attesa per l’acclamato Hit Man- Killer per caso. Ma il film di Richard Linklater (School of Rock) è finalmente in sala, ed è tutto quello che ci è stato promesso.

In Hit Man seguiamo la storia, in parte vera, di Gary Johnson. Gary è un professore di filosofia a New Orleans che collabora part-time con la polizia. Quando si ritrova in ad andare sotto copertura per arrestare chi cerca di assoldare sicari, dovrà fingersi un killer. Gary si scoprirà un vero portento e costruisce innumerevoli personaggi diventando sempre più bravo nel lavoro. Ma tutto cambia quando finisce per infatuarsi di Maddy, una donna che vuole assoldare il fittizio Ron per uccidere il suo abusivo marito.

I mille volti di Glen Powell

Glen Powell dimostra di avere il potenziale di diventare una vera e propria star di Hollywood. Scrive, produce ed interpreta un film che gli lascia spazio per tirar fuori tutto il suo carisma. Interpreta Gary Johnson, un protagonista piacevole e ben caratterizzato con cui riesce a portare in scena una nuova versione della classica storia dello sfigato che si monta la testa.

In Hit Man Powell si prende in carico di una moltitudine di meravigliosi personaggi. I finti sicari che si trova a interpretare sono divertenti e unici, le loro molte parentesi non stancano mai. Powell compie un incredibile lavoro nel portare unicità e profondità a un gruppo di maniaci, folli e carismatici sicari.

Glen Powell riesce ad incantare lo spettatore in ogni sequenza. Riafferma la presenza scenica che già in molti elogiarono in Top Gun: Maverick e che lo afferma come una delle più interessanti star emergenti odierne. La sua non sarà certo la miglior performance dell’anno, ma è ad ora la mia preferita.

Hit Man

I mille generi di Hit Man

Non è solo il personaggio a cambiare, il film stesso è in continuo mutamento. La storia di Hit man è dinamica e, per quanto il film avrebbe forse giovato da una durata inferiore, lo spettatore viene inevitabilmente catturato. Si presenta come una commedia poliziesca per poi trasformarsi in una commedia romantica, un thriller o in un film psicologico.

Il talento che dimostra Linklater nel muoversi tra generi e atmosfere è impeccabile. Il continuo cambiare di Hit Man non risulta mai confusivo o forzato e lascia rimanere lo spettatore nella piena immersione. Ogni genere di cinema rappresentato nel film trova una messa in scena in una maniera completamente diversa. Cambiano le musiche, il montaggio, la fotografia e anche le interpretazioni e si sente una continua e diverrtita sperimentazione registica.

Sotto questo aspetto il film non fallisce in niente. Il thriller è eccitante, la commedia è delirante, la romance è sincera e gli aspetti più psicologici sono pieni di profondità. Non ci si perde in lunghi spiegoni che dicono al pubblico cosa il film gli stia raccontando e si apre così ad una moltitudine di interpretazioni.

La vita a New Orleans

Hit Man ci lascia esplorare una città difficilmente rappresentata nel cinema. Si sfrutta a pieno l’ambientazione e vediamo scuole, pub, discoteche e la colorata vita di New Orleans. Ci si diverte a visitare le vivaci location e conoscere gli assurdi personaggi che popolano la città.

Tutti i personaggi riescono e molti risultano memorabili. Dai divertenti colleghi di Gary ai deliranti ingaggiatori, tutti hanno modo di esprimersi. Tra tutti a prendere scena è Maddy, interpretata da Adria Arjona (Andor), co-protagonista e interesse amoroso nel film. Tanto talentuosa quanto bella. La Arjona porta una riuscitissima performance che, grazie alla chimica con Powell, difficilmente si limiterà a sembrare un mero personaggio di supporto. Sarà proprio il suo incontro con Gary a dar via agli aspetti più seri del film.

L’atmosfera è immersiva e viene supportata dalla bellissima fotografia e dai brani che ci vengono presentati. La fotografia di Shane F. Kelly (Boyhood) ci lascia esplorare gli ambienti e fa sentire lo spettatore veramente parte delle varie situazioni. Ottimo anche l’utilizzo di musiche e brani non originali, ma avrei forse preferito un maggiore utilizzo della colonna sonora di Graham Reynolds (Before midnight) in un primo atto che ne risulta povero.

Chi è il killer giusto per te?

Un esilarante commedia, un incalzante thriller, la decostruzione di un personaggio. Hit man – killer per caso è questo e molto di più. Non è privo di difetti certo, ma l’intrattenimento è alto in un film che cerca, e molto probabilmente riesce, di accontentare tutti. Si esplorano meravigliosi e profondi temi sull’identità e sull’io in questa assurda avventura.

È senza dubbio uno dei i film più originali e divertenti che io abbia visto quest’anno. Glen Powell cattura il pubblico e la regia di Linklater è qui forse al suo meglio. I due mettono in scena una meravigliosa sceneggiatura con memorabili dialoghi e imprevedibili colpi di scena, che riesce a culminare in un inaspettato e sorprendente finale.

Si celebra il cinema in un film destinato ad entrare tra i cult di Linklater. In Italia grazie a Bim Distribuzione abbiamo ricevuto una release cinematografica, a differenza di molti paesi che lo hanno trovato direttamente su Netflix. Un enorme fortuna che spero in molti sfrutteranno per vedere un film che rappresenta una meravigliosa esperienza collettiva. Hit man è un film che merita di essere supportato e che non si deve assolutamente perdere.

Recensione a quattro stelle su Almanacco Cinema