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Hollywood Babilonia: il regista Eric Von Stroheim

Hollywood Babilonia: Eric Von Stroheim, i bollenti Anni 20

Per Hollywood Babilonia, oggi parliamo di Eric von Stroheim, un regista tra i più importanti degli anni 20 e 30. Un cineasta dalle passioni… estreme.

Dici Eric von Stroheim e pensi a film che hanno fatto la storia del cinema nei primi 30-40 anni del Novecento: è noto come regista ma nacque come attore: recitò anche in una pietra miliare del cinema del 1915, Nascita di una nazione di Griffith.

Viennese di nascita figlio di un cappellaio ebreo, classe 1895, si finse a lungo aristocratico. Fu uno dei registi di spicco del cinema muto, autore di soli 11 film. che finirono film quasi sempre sforbiciati dalla censura. Si pensi che solo il suo primo film, Mariti ciechi (Blind Husbands, 1919), uscì nella versione concepita in origine da lui.

Entrò nella storia soprattutto per Femmine folli (Foolish Wives, 1922), film della durata originaria di 8 ore che fu tagliato radicalmente dal produttore. Smette di dirigere film all’inizio degli anni Trenta, dopo aver girato Scendendo lungo Broadway (1933). Torna nelle sue antiche vesti di attore, prendendo parte a film importanti come La grande illusione (1937) e Viale del tramonto (1950), film simbolo per eccellenza della decadenza del cinema. Si specializzò senza difficoltà nei ruoli di cattivo.

Eric Von Stronheim, una scena di Femmine folli

Eric Von Stroheim, un tramonto inevitabile

A questo punto vi chiederete: perché Eric von Stronheim si è allontanato dalla regia? Il motivo sta proprio in quelle parti dei suoi film che noi spettatori non siamo mai riusciti a vedere perché tagliate massicciamente dalla censura.

Nei suoi film, infatti, si dice che figurassero scene di autentiche orge sadomaso della durata di 20 ore consecutive: in nome del più crudo realismo che il morigerato Mr Hays non avrebbe mai potuto tollerare. Si può supporre che la storia delle orge fosse una leggenda metropolitana, eppure ci sono numerosi indizi a supporto.

Le riprese delle sequenze ambientate nei bordelli in film del regista come Donne viennesi, Marcia nuziale e Queen Kelly erano segretissime e i teatri di posa sorvegliati: neppure i capi degli studios potevano metterci piede.

Oltre che sprecone di preziosa pellicola cinematografica, presunto maniaco sessuale: fu così che la carriera di Eric Vn Stroheim iniziò il suo cammino sul viale del tramonto.