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May December,la recensione su Almanacco Cinema

May December, duetto di attrici strizzando l’occhio a Bergman

Il 2023 ha visto l’uscita di May December, l’ultimo film di Todd Haynes, che ha come protagoniste due straordinarie attrici, Natalie Portman e Julianne Moore. 

È necessaria una premessa: entrambe le protagoniste di May December sono state escluse dalle nomination agli Oscar 2024. Nonostante la competizione fosse agguerrita, riteniamo che le loro performance avrebbero meritato qualche statuetta.

Il film, che è stato candidato agli Oscar per la Migliore Sceneggiatura Originale, è arrivato nelle sale italiane il 21 marzo.

May December, la trama

La trama di May December si ispira alla storia vera di Mary Kay Letourneau, un’insegnante di Seattle accusata nel 1996 di aver avuto una relazione con il suo studente tredicenne, Vili Fualaau, che successivamente divenne suo marito.

La differenza di età di 21 anni tra di loro ha portato Letourneau a scontare sei anni e mezzo di carcere, con il matrimonio che ha avuto un epilogo tragico con la morte di Letourneau nel 2020, seguita dal divorzio meno di un anno dopo.

Nel film, l’attrice Elisabeth Berry interpreta un personaggio ispirato a Gracie Atherton-Yoo, coinvolta in una situazione simile a quella di Letourneau. L’arrivo di Elisabeth nella vita della famiglia Yoo sconvolge gli equilibri, mettendo in discussione relazioni e identità dei suoi membri.

Un’operazione di metacinema

May December non è solo la storia di una coppia, ma anche un’analisi del cinema stesso, con una delle protagoniste che è un’attrice costretta a confrontarsi e a riflettersi nella donna reale che deve impersonare sul grande schermo. Questo processo di identificazione produce cambiamenti sia nell’attrice che nel suo soggetto di ispirazione.

Il tema del doppio

Il tema dello specchio e del doppio è centrale nel film, richiamando opere come Persona di Ingmar Bergman. La sottile competizione tra le due protagoniste si gioca anche sul tema del doppio, rievocando il ruolo di Natalie Portman in Il cigno nero di Darren Aronofsky.

Il regista Todd Haynes, noto per le sue rappresentazioni delle donne in situazioni domestiche complesse, offre in May December un ritratto della disperazione femminile, con Gracie Atherton-Yoo come erede dei suoi precedenti personaggi. Haynes sottolinea anche la volontà e il potere delle donne nella storia, con una particolare attenzione al personaggio di Joe, il più vulnerabile del film.

Infine, il film si distingue per la sua sceneggiatura evocativa, la colonna sonora potente e la fotografia distintiva, che cattura sia i dettagli che l’intera visione della storia.

In conclusione

May December può non essere il miglior film di Todd Haynes, ma è comunque un’ottima dimostrazione della sua maestria registica e offre uno splendido duetto tra due talentuose attrici.

May December, il voto