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Copertina Pulp Fiction.

Pulp Fiction compie 30 anni, auguri c***o!

Trent’anni fa, il 21 maggio 1994, il regista 34enne de “Le Iene”, Quentin Tarantino, debuttava col suo secondo film a Cannes. Due giorni dopo avrebbe vinto la Palma d’oro, quel film era Pulp Fiction.

Pulp Fiction: roba tarantiniana

Ci sono nomi di personaggi, reali o inventati, nomi di libri, pezzi musicali o film, che tutto il mondo conosce, Pulp Fiction è uno di questi. Non c’è persona che non abbia almeno una volta sentito questo titolo: Pulp Fiction.

Quest’opera d’arte compie trent’anni e noi ne approfittiamo per ricordarci quanto abbia cambiato il cinema e anche la cultura pop, lanciando trend “tarantiniani” (anche questo stesso aggettivo è diventato uso comune) vissuti per anni, arrivando ad oggi.

Pulp Fiction è l’esempio perfetto di come il cinema mainstream possa fondersi con quello d’autore.

Già ne Le Iene si era percepito l’universo tarantiniano, un universo citazionista ma al tempo stesso Suo, fatto di dialoghi freschi, realistici, mai visti sino a quel momento, personaggi logorroici che parlano di tutto tranne che di quello che stanno facendo: perché non discutere sul chi è il più bravo a fare i massaggi ai piedi mentre andiamo ad uccidere un uomo?

E poi la famosa violenza alla Tarantino: “è così fottutamente divertente!”, usando le sue stesse parole, diventando un appuntamento fisso nei suoi lavori: “vedrai il sangue che arriverà tra poco”, mormoriamo a noi stessi mentre rivediamo (per l’ennesima volta) uno dei suoi film.

Perché tutti abbiamo visto e rivisto, e ririvisto, i suoi film.

In Pulp Fiction, Quentin Tarantino, gioca anche col tempo, con gli intrecci narrativi, roba alla Christopher Nolan, o forse, nel 1994, il secondo avrebbe detto: “roba alla Quentin”.

Linee narrative che si intrecciano in maniera fluida, senza mai formare un nodo, e alle fine, riescono come se nulla fosse, a congiungersi, e Tarantino ce lo fa sembrare così facile e scontato.

E poi la musica, anche qua avevamo avuto un’anticipazione dei gusti musicali di Tarantino ne Le Iene, ma in Pulp Fiction ogni appuntamento musicale sarà destinato a diventare un scena cult della Storia del Cinema. Lo so, state pensando a Uma Thurman e John Travolta che ballano, com’è normale che sia.

Pulp Fiction

Ma Pulp Fiction, come abbiamo detto, non è stato solo un fenomeno cinematografico, ma anche un fenomeno per la cultura pop, da questo film (e sarà così anche per i successivi) sono nati trend, come: il Royale with Cheese, il portafoglio con scritto “bad motherfucker”, la fissa di Quentin per i piedi, il caschetto nero di Mia Wallace , la famosa citazione: “sono il Signor Wolf, risolvo problemi”, Ezechiele 25:17, o le sigarette Red Apple.

E noi? Attendiamo e litighiamo.

Oltre la Palma d’Oro del 1994, Pulp Fiction è stato candidato anche a sette premi Oscars, vincendo la Miglior sceneggiatura.

Ad oggi, Quentin ha realizzato nove film, e tutti sappiamo che (purtroppo) ne manca solo uno per concludere la sua filmografia. Un regista che, o si ama o si odia, ma chi lo odia (e sono pochi, credo, spero) se la vedrà con chi lo ama, e penso che finirebbe proprio come in uno dei suoi finali: tante urla e tanto sangue.

Written and directed by Quentin Tarantino.

Pulp Fiction

E tra una litigata e l’altra, attendiamo il suo decimo e ultimo film, sperando che nel frattempo Quentin si decida sul da farsi!

E comunque, auguri a Pulp Fiction c***o!