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Sbarco in Normandia, i film che lo hanno raccontato

Sbarco in Normandia, i film che lo hanno raccontato

Da sempre il cinema ha cristallizzato su pellicola la memoria dei grandi eventi del passato. Esploriamo i film che hanno narrato lo sbarco in Normandia.

1944-2024, ottanta anni dallo sbarco in Normandia

Il 6 giugno 1944 lo sbarco in Normandia cambiava le sorti della Storia, imprimendo una svolta decisiva all’andamento della Seconda Guerra Mondiale. L’obiettivo era tanto ambizioso quanto necessario: la liberazione della Francia dal regime di Adolf Hitler e la sconfitta definitiva del Terzo Reich.

Oggi, esattamente a distanza di ottanta anni, l’Operazione Overlord rimane una delle più grandi manovre militari di sempre: gli Alleati impiegarono oltre centocinquanta mila soldati e migliaia di navi e velivoli bellici per un attacco anfibio contro le forze naziste stanziate in tutta Europa.

Ottanta anni fa, sulle spiagge della Normandia imperversava così una delle battaglie più sanguinose mai combattute, provocando la morte di quasi dieci mila uomini.

Lo sbarco in Normandia per riflettere sulla relazione tra cinema e storia

Nel corso della sua esistenza, la settima arte ha saputo intessere con la Storia un particolare legame. Il cinema si è alimentato delle vicende del passato, rendendole eterne e imprimendone la memoria su pellicola. Dal canto suo, a partire dal 1895 la Storia ha trovato nel cinema il suo mezzo di espressione d’eccellenza.

E tra tutti gli eventi storici che il cinema ha narrato nella sua centenaria esistenza, lo sbarco in Normandia merita di certo una menzione d’onore. Con la sua eco di gloria e tragedia, di imponenza e devastazione, il D-Day ha trovato nel linguaggio audiovisivo uno spazio di manifestazione senza confronti. Più di ogni pagina scritta e di qualsiasi mezzo verbale, le immagini in movimento hanno saputo trasmettere l’essenza di ciò che avvenne quel 6 giugno.

I film che hanno raccontato lo sbarco in Normandia

E quale migliore occasione dell’ottantesimo anniversario dello sbarco in Normandia per recuperare alcune delle pellicole che ne hanno narrato i tragici momenti? Ecco di seguito i migliori film dedicati a questo evento cardine del Novecento.

Il giorno più lungo (1962)

Proprio così lo storico Cornelius Ryan definisce il 6 giugno 1944 nell’omonimo saggio dedicato allo sbarco in Normandia. E proprio come il testo da cui è tratto, anche il film si configura un vero e proprio monumento alla memoria del D-Day: un racconto non di fatti ma di persone, storie di uomini dal destino intrecciato.

Diretto da quattro diversi registi e con un cast stellare ampio quanto il firmamento (da John Wayne a Paul Anka, passando per Edmond O’Brien, Kenneth More, Sean Connery, Peter Lawford e moltissimi altri), Il giorno più buio incarna perfettamente la volontà del produttore Darryl F. Zanuck di realizzare un’opera dall’entità epica.

Vincitore di due premi Oscar (Miglior fotografia e Migliori effetti speciali), il film trasporta lo spettatore nella Normandia del 1944: dapprima lo accompagna nella preparazione della battaglia per poi scaraventarlo nei terribili momenti che seguirono il sorgere del sole di quel lungo 6 giugno.

Sbarco in Normandia, il giorno più lungo

Le ultime 36 ore (1964)

Anche questo film nasce tra le pagine della letteratura e a queste ha donato nuova linfa vitale. Tratto dal racconto Beware of the Dog di Roald Dahl, Le ultime 36 ore racconta il D-Day in modo originale.

Allontanandosi dalle convenzioni del genere storico più tradizionali, infatti, il film narra lo sbarco in Normandia costituendosi come thriller di spionaggio carico di tensione e dalle dinamiche narrative estremamente ingegnose.

Scritto e diretto da George Seaton, con James Garner, Eva Marie Saint e Rod Taylor, Le ultime 36 ore dimostra la capacità del cinema di evadere dalla rigida logica dei generi e di saper innestare evoluzioni diegetiche dinamiche su vicende storiche immutabili.

Operazione Overlord (1975)

Diretto da Stuart Cooper e vincitore dell’Orso d’Argento al Festival di Berlino, Operazione Overlord si configura come antesignano del moderno e sperimentale found footage film.

Infatti, proponendo materiali di repertorio per un terzo del girato complessivo, Operazione Overlord fonde insieme riprese di tipo convenzionale e filmati d’archivio per mostrare la storia psichica di un giovane soldato protagonista del D-Day. Il film si dota così di una veste semi-documentaristica che lo distingue da opere come Il giorno più lungo e Le ultime 36 ore, volte più direttamente ad un intrattenimento immersivo. Un’opera complessa che richiede molta devozione ma capace di grande introspezione.

Il Grande Uno Rosso (1980)

Il visionario Sam Fuller dirige Il grande uno rosso raccontando un vero e proprio viaggio dalla Sicilia alla Normandia. In qualità di veterano della Seconda Guerra Mondiale, con questo film dona agli spettatori una porzione della sua memoria.

Con Lee Marvin, Mark Hamill e Robert Carradine nel ruolo di protagonisti, Fuller mette in scena un film che potrebbe essere definito di anti-guerra: spezza ogni retorica di gloriosa vittoria e porta alla luce la cruda realtà di morte e distruzione che ogni scontro bellico porta con sé. Nelle mani di Sam Fuller, l’obiettivo della macchina da presa diventa l’unica arma degna di essere impugnata.

Salvate il soldato Ryan (1998)

Vincitore di cinque Premi Oscar (Miglior regia, Miglior Montaggio, Miglior fotografia, Miglior sonoro e Miglior montaggio sonoro), Salvate il soldato Ryan di Steven Spielberg è uno dei film cult più rinomati e noti di sempre.

Chiude il cerchio delle opere cinematografiche che meglio hanno saputo raccontare lo sbarco in Normandia e lo fa recuperandone le origini: come Il giorno più lungo, anche questo film si propone come monumento audiovisivo dalle proporzioni epiche.

Nel cast accanto a Tom Hanks compaiono Tom Sizemore, Matt Damon, Edward Burns e molti altri: visi scolpiti nella memoria di chiunque abbia visto il film e abbia inevitabilmente imparato ad associare il D-Day alle immagini di Spielberg. Tale è la potenza visiva di quest’opera.

Dopo l’esperienza cinematografica, Steven Spielberg e Tom Hanks non abbandonano la potenzialità narrativa dell’evento. Nel 2001 producono insieme la serie tv Band of brothers, che segue l’addestramento di un’unità di paracadutisti fino allo sbarco in Normandia.

Sbarco in Normandia, Salvate il soldato Ryan

Lo sbarco in Normandia torna al cinema: The Great Escaper (2024)

Nonostante siano passati ottanta anni, lo sbarco in Normandia non ha finito di ispirare registi e sceneggiatori: è in uscita il 20 giugno The Great Escaper, commedia a fondo storico diretta da Oliver Parker.

Il film celebrerà a suo modo l’anniversario dell’evento e vedrà come protagonista sir Michael Caine nel ruolo di un anziano veterano, deciso a fuggire dalla casa di riposo in cui si trova insieme alla moglie (Glenda Jackson) per raggiungere i vecchi compagni di battaglia. Nel mese del suo ottantesimo anniversario, The Great Escaper sembra promettere uno sguardo nuovo sul 6 giugno 1944.

The Great Escaper

Perché continuare a ricordare lo sbarco in Normandia

Esattamente ottanta anni fa, sulle spiagge della Normandia si consumava uno degli eventi più imponenti della Storia. Lo sbarco degli Alleati avrebbe ridefinito le dinamiche sociopolitiche mondiali e determinato il futuro che oggi conosciamo.

In quel giugno di ottanta anni fa, sui grandi schermi di tutto il mondo Cary Grant veniva diretto da Frank Capra in Arsenico e vecchi merletti mentre Billy Wilder dirigeva La fiamma del peccato. Il cinema narrava, vivo e potente. Ed è possibile immaginare che molti dei dieci mila uomini massacrati sulle coste francesi il 6 giugno 1944 avessero tanto desiderato tornare a casa, tornare al cinema, tornare alla vita.

Oggi il cinema continua a narrare, sempre più vivo e potente. E la sua forza è quella di riportare in vita quei giovani, anche per un solo frame.