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Sean Baker

Sean Baker, storia di un successo annunciato

Un regista americano, Sean Baker, conquista la Palma d’oro della settantasettesima edizione del festival di Cannes. È il riconoscimento ufficiale per un regista che da alcuni anni, pur da indipendente, si è fatto notare.

Il suo Anora, che sembrava aver messo d’accordo tutta la stampa, ha convinto anche la giuria presieduta da Greta Gerwig. Sean Baker, così, iscrive il suo nome in uno dei palmares più prestigiosi del cinema mondiale. Anora, però, non è la sua prima gemma.

Sean Baker

Sean Baker : dal New Jersey a Cannes

Sean Baker nasce nel 1971 e cresce nel New Jersey. Studia filmologia alla Tish School of Arts dell’Università di New York ed esordisce a ventinove anni con Four Letter Words. A questo debutto seguono Take Out (2004), Prince of Broadway (2008) e Starlet (2012).

Le tematiche che tocca sono svariate. Con Take Out racconta lo spaccato di vita di un clandestino cinese immischiato in una vicenda di malavita. Con Prince of Broadway, premiato al Torino Film Festival, un uomo si ritrova a fare i conti con l’arrivo di un figlio inaspettato.

Sean Baker

È la storia di un’amicizia improbabile, invece, Starlet con cui per la prima volta Sean Baker lavora con un’attrice professionista. Dree Hemingway, all’epoca nota modella, interpreta una giovane aspirante nel mondo del porno. Da un incontro casuale nasce un legame inaspettato con un’anziana, Sadie.

L’ascesa internazionale

Tangerine segna l’inizio di un’ascesa che non si è ancora fermata. Il film fu presentato al Sundance Film Festival nel 2015. Racconta la storia di una prostituta transessuale, Sin Dee. Uscita dal carcere dopo alcune settimane, è convinta che il suo fidanzato e protettore l’abbia tradita. Parte allora, insieme all’amica Alexandra, alla ricerca della verità.

Sean Baker

Il film, accolto molto bene dalla critica, ha ricevuto diversi premi ai festival internazionali e ha esteso la fama di Sean Baker nel cinema indie.

Sean Baker : il legame con Cannes

La vittoria di Anora conclude in bellezza un rapporto, quello tra il regista americano e il festival francese, che va avanti da diversi anni. The Florida Project  esordì a Cannes nel 2017 alla Quinzaine des Réalisateurs. Red Rocket, invece, era in concorso soltanto tre anni fa.

Un sogno chiamato Florida, con Willem Dafoe tra i protagonisti, è un film raccontato attraverso gli occhi di tre bambini. Tra dramma e commedia Sean Baker illustra le difficoltà di una madre costretta a prostituirsi per mantenere sé stessa e sua figlia.

Sean Baker

Il tema dell’uso del proprio corpo come fonte di sostentamento è un tema che The Florida Project condivide con Anora. Il neovincitore a Cannes, infatti, ricalca almeno nella prima parte una trama molto simile al cult Pretty Woman. Non a caso il regista ha dedicato il premio ai sex worker del passato, del presente e del futuro.

La commedia romantica resiste

L’assegnazione della Palma d’oro a una commedia è certamente una scelta inaspettata, ma che non dovrebbe indignare. Il cinema, infatti, in quanto forma d’arte, dovrebbe essere libero da restrizioni e soprattutto da snobismi di ogni tipo.

Realizzare un film divertente è sempre un merito. Se poi questo film riesce anche a commuovere, a prendere direzioni profonde e innovative, allora è chiaro che verrà apprezzato.

I festival, inoltre, al netto di chi vince e di chi perde, ci ricordano la bellezza della diversità. Per dieci giorni si è spettatori di storie profondamente diverse, raccontate con stili e generi differenti. Tutte, però, ci raccontano qualcosa, e per questo vanno affrontate con la stessa curiosità.

Anora, di cui non è ancora nota la data d’uscita nelle sale italiane, verrà distribuito dalla Universal. Per adesso non ci resta che recuperare la filmografia del suo ispirato regista.