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Sei nell'anima, recensione Almanacco Cinema

Sei nell’anima, ribellione e rinascita di Gianna Nannini

Disponibile su Netfilx, Sei nell’anima è il biopic di Gianna Nannini tratto dal romanzo Cazzi miei. Un viaggio dentro la mente di un’artista fuori dagli schemi.

Sei nell’anima è il film non in lingua inglese più visto su Netflix, con oltre 1.3 milioni di spettatori, è entrato nella Top 10 globale della piattaforma.

Sei nell’anima, il progetto crossmediale

Il film, prodotto dall’Indiana Production e dalla Toscana Film Commision, è diretto dalla regista fiorentina Cinzia Th Torrini. Segue le vicende della cantante Gianna Nannini da bambina, da adolescente ribelle, fino al suo successo del 2004 Sei nell’anima.

Il progetto crossmediale prevede: un libro rieditato Sei nell’anima (Cazzi miei), un film Sei nell’anima e un tour che si chiamerà Sei nell’anima tour – European.

Ormai giunta alla soglia dei settant’anni, Gianna Nannini continua a reinventarsi, senza mai deludere i suoi fan.

Gianna nata due volte, la trama

Sei nell’anima racconta alle nuove generazioni una figura rara e innovativa: Gianna Nannini oggi ha molto da insegnare sulla necessità di lottare per affermare sé stessi.

Il film è scritto da Donatella Diamanti, Cosimo Calamini e la Nannini stessa. Un travaglio interiore e una donna fuori dagli schemi, per la sua epoca, che non è mai scesa a compromessi.

Il successo della storia è merito anche della fotografia curata da Mirco Sgarzi, che unisce l’estetica dell’horror underground e del videoclip musicale, sporcando le immagini.

Sveva Zalli, Caterina Paci e Letizia Toni, sono le tre attrici che interpretano Gianna Nannini dall’infanzia fino ai 30 anni.Sei nell'anima

Nata a Siena nel 1954, Gianna è fin da piccola in conflitto con il padre Danilo Nannini (l’azzeccatissimo Maurizio Lombardi). Lui spera diventi una tennista, lei scopre e coltiva l’amore per il canto e la musica.

Difronte alle rigidità del padre Gianna decide di trasferirsi a Milano, qui incontra la famosa produttrice discografica Mara Maionchi (Andrea Delogu non molto giusta per il ruolo) che ne riconosce il talento e le permette di pubblicare i suoi primi due dischi insieme a Claudio Fabi.

Gianna passerà a Peter Zumsteg e tramite lui al rock, dando il via alla sua carriera internazionale.

Al centro della storia però c’è una profonda crisi artistica, dovuta ad un evento psicotico che fermerà la sua ascesa artistica. La rinascita avverrà nel 1983, anno in cui ha ottenuto un grande successo con l’album Latin Lover, considerato una svolta fondamentale nella sua carriera.

Marc (Stefano Rossi Giordani) è il fantasma generato dalla sua schizofrenia, rappresenta l’ossessione di Gianna, imposta dal produttore, di scrivere una hit. Dopo un lungo periodo lontana dal palco, riesce a liberarsi di lui grazie all’amore della sua famiglia e della sua compagna Carla Accardi (Selene Caramazza).

Sei nell’anima ma senza la musica

Nonostante l’interpretazione di Letizia Toni sia stata una vera e propria rivelazione (evocativa nella parlata, nella voce, nella camminata e nelle espressioni facciali), c’è un forte assenteismo nel film della musica.

Fermo restando che Sei nell’anima è indubbiamente il pezzo-manifesto di Gianna Nannini, va detto che risale al 2006, anno in cui l’artista era già da tempo consacrata nell’immaginario del pubblico.

In questo film manca la Gianna che si è fatta strada in un panorama musicale inesistente in Italia, tant’è che era la prima volta in cui una donna cantautrice raggiungesse traguardi importanti rispetto ai suoi colleghi maschi.

Gianna Nannini è da sempre stata un passo avanti, infatti nelle sue canzoni ha sempre raccontato le sue esigenze anticipando i tempi. Nel 1976 esce l’album Donnacirco, considerato il primo disco femminista, anticipando di due anni una legge sull’interruzione volontaria di una gravidanza.

D’altronde è un’artista che ha sempre cantato temi urgenti, vedi anche l’album del 1984 Puzzle, fondendo il sound mediterraneo a quello dei sintetizzatori mitteleuropei, con un’estetica androgina dominante ma anche ironica.

Conclusioni

Sei nell’anima è finalmente un film italiano di approfondimento sulla vita di una cantante. Ancora una volta ci voleva Gianna Nannini per smuovere il panorama italiano, non solo nella musica ma anche nel cinema.

Una produzione dai toni hollywoodiani ha permesso a questo film di essere piacevole, scorrevole e molto interessante, facendo luce anche su argomenti inediti dell’artista. Per niente banale e scontato, con la necessità di raccontare un’epoca.

Recensione a quattro stelle su Almanacco Cinema